Il caso e la serendipità

La fortuna aiuta gli audaci... da un punto di vista psicologico sarebbe forse più corretto dire: chi ha capacità di serendipità sa trasformare il caso in fortuna". In effetti non suona altrettanto bene, forse è meno poetico, ma è più plausibile.

Che cosa significa serendipità?

L’invenzione del termine è attribuita allo scrittore Horace Walpole, che lo usò e descrisse nel 1754 in una lettera destinata ad un collega. Nella lettera, Walpole traeva spunto da una fiaba persiana, “I tre prìncipi di Serendippo” (“Serndipp” è l’antico nome di quel che oggi viene chiamato Sri Lanka), che riescono a concludere sani e salvi il proprio viaggio grazie a scoperte casuali da cui sanno trarre vantaggio grazie alla loro intuizione e, ancor prima, alla capacità di osservazione.

In questo è riassunto lo spirito della serendipità: la capacità di scoprire elementi nuovi ed imprevisti mentre si è occupati nella ricerca di altro.

Dal punto di vista della psicologia, la serendipità non è solo una questione di fortuna, ma soprattutto di saperla cogliere. Il caso ci offre delle possibilità, degli indizi, ma occorre essere capaci di osservare, di cambiare punto di vista e flessibili per riorganizzare gli stimoli in modo creativo e di cogliere nuove relazioni.

Gli esempi migliori sono offerti dalle scoperte scientifiche. Sono tantissime le scoperte avvenute “per caso”, o meglio, grazie alla capacità di serendipità di chi le ha individuate.

Alcune scoperte dovute alla serendipità

  • La penicillina è uno degli esempi più famosi: Alexander Fleming stava lavorando a delle colture batteriche che dimenticò di distruggere prima di recarsi in vacanza. Al suo ritorno notò che della muffa che si era sviluppata sulle colture. Questo è l’elemento casuale: come vedete, da solo non sarebbe bastato a portare alla scoperta delle proprietà antibiotiche della penicillina, perché se Fleming avesse deciso di pulire subito il suo tavolo di lavoro senza invece lasciarsi incuriosire dalla relazione tra muffa e batteri, non ne avrebbe colto le caratteristiche.
  • Se Newton, dopo aver preso il colpo della mela cadutagli in testa dall’albero sotto cui era seduto, si fosse alzato imprecando contro la sfortuna e basta, non avrebbe organizzato creativamente l’informazione “mela che cade”, cosa che invece fece e per primo riuscì a teorizzare la forza di gravità.
  • Tantissime scoperte si devono non a studi sistematici ma a serendipità, anche nel campo della psicologia.
    Pavlov divenne famoso grazie alla salivazione del cane che stava studiando perché scoprì la “risposta condizionata”, ma in realtà stava conducendo ricerche sulla semplice salivazione degli animali.
  • Giacomo Rizzolatti, in anni molto più recenti, ha scoperto i “neuroni specchio” mentre era alle prese con gli impulsi elettrici dei neuroni di un macaco.
  • Anche i post – it, il cellophane, molti farmaci (tra cui il Viagra), la dinamite.. sono stati scoperti grazie all’unione dell’elemento casuale e alla capacità di serendipità delle persone che sono state in grado di trasformare in risorsa l’elemento inatteso.
  • È noto che Cristoforo Colombo sbarcò sul continente americano pensando di esser arrivato nelle indie.
  • Quanti di voi quando, magari mentre si è deciso di recarsi in un preciso posto di mare per una gita, sbagliano strada si arrabbiano, si ributtano a capofitto nella ricerca della meta prefissata o sanno cogliere elementi positivi del posto in cui si è finiti?

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