Lo sviluppo del disegno nei bambini: il ruolo dei genitori

Come i genitori possono supportare lo sviluppo del disegno nei bambini?

Perchè è importante stimolare i bambini nell'attività grafica?

Sostenere e supportare lo sviluppo del disegno nei bambini non è finalizzato a crescere futuri artisti o coltivare piccoli pittori in erba: il disegno è infatti un’attività molto importante in quanto si configura come un’attività di conoscenza ed esplorazione della realtà. Prima di diventare un mezzo per rappresentare i propri stati emotivi ed elementi della realtà, il disegno è soprattutto uno strumento di sviluppo per tutti gli aspetti psicomotori, è un’attività che permette di conoscere e prendere coscienza della realtà esterna. Solo dopo aver maturato questo passaggio è possibile per un bambino utilizzare il disegno per rappresentarla.

I materiali da usare

Su che cosa disegnare?

  • le lavagne con i gessetti sono ottime (favoriscono anche il disegno in verticale, che è molto importante a livello psicomotorio), l’importante è dare gessetti molto diversi dal colore di fondo della lavagna;
  • per quanto riguarda i fogli, il formato A4 risulta poco funzionale, meglio ricorrere a dimensioni maggiori (almeno un 30x45)

Che cosa utilizzare?

 

I pennarelli dall’impugnatura grossa sono una buona soluzione, perchè si impugnano facilmente e scorrono bene sui fogli. Ovviamente è necessario acquistare quelli adatti all'età del bambino, in primis perchè privi di elementi più tossici, e poi perchè sono più facilmente lavabili... ma è bene non confidare ciecamente in questa loro proprietà per ogni tipo di superficie (il legno, per esempio, disobbedisce abbastanza alla lavabilità dei pennarelli)

Materiali da evitare

  • Matite epastelli: sono più sottili e quindi difficili da impugnare, hanno una scorrevolezza notevolmente inferiore rispetto ai pennarelli ed inoltre le punte sono pericolose quando ci sono e demotivanti quando si rompono, cosa che accade facilmente dato la veemenza del tratto dei bambini.
  • Gli acquerelli tendono a disperdersi, gocciolano, la traccia è meno visibile, per cui non sono adatti e portano ad una perdita di interesse.

Il giusto contesto

A proposito di interesse, sarebbe utile, quando il bambino disegna, facilitare la produzione escludendo elementi distraenti (come per esempio tablet o televisione). Si deve tener conto che verso i tre anni di età solitamente i bambini dedicano circa un quarto d’ora di tempo all’attività grafica.

L'importanza dell'interazione adulto-bambino

Altrettanto importante è farsi coinvolgere dal bambino quando questi vuole rendere partecipe le persone del proprio operato, incoraggiandolo a farsi spiegare che cosa abbia disegnato (senza squalificare o commentare la non corrispondenza formale o grafica tra quanto detto dal bambino e quanto da lui rappresentato).
Il disegno diventa un ottimo pretesto conversazionale per aiutare il bambino a sviluppare una maggior presa di coscienza della realtà e di consapevolezza: per esempio, se il bambino disegna un genitore, è possibile domandare: “il papà ha i capelli neri?“è alto?“ti piace quando ti prende sulle spalle?”Hai mai toccato la barba del papà?”.
Ovviamente non si deve fare un terzo grado con tutte queste domande in un colpo solo, l’obiettivo non è provocare un’ansia da prestazione nel bambino o annoiarlo mortalmente, ma stimolare anche la sua fantasia e, grazie alle domande, stimolare all’integrazione dei sensi (visivo, tattile, olfatto, con domande sui profumi...)

Attività stimolanti (non solo per il disegno)

Nel corso del tempo, soprattutto con l'ingresso nella scuola materna, è utile aiutare il bambino a prendere contatto e coscienza degli aspetti della realtà attraverso l'uso dei sensi:

  • l’ osservazione dei diversi colori delle foglie, raccogliendole e dividendole per affinità cromatiche
  • toccare la superficie delle cortecce dei diversi alberi, commentando le differenti superfici, sensazioni e aiutando il bambino a verbalizzare 
  • raggruppare giochi per colori o per forme
  • sperimentare il senso di calore del sole sulle parti del corpo (o anche toccare i caloriferi in diversi momenti della giornata, d'inverno, per distinguere caldo e freddo)

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