I temi psicologici nascosti nel film "Parliamo delle mie donne"

Parliamo delle mie donne” è un film del regista Jacques Kaminsky, uscito per la prima volta in Belgio nel 2014,(titolo originale: "Salaud, on t'aime") e in Italia nell’estate 2017.

Trama senza spoiler

La trama è molto semplice: un famoso fotografo di guerra, posto fine alla propria carriera, compra una lussuosa dimora sul Monte Bianco, una vera e propria tenuta con ettari di boschi e paradiso naturale annesso (non da ultimo un’aquila selvatica addomesticata dalla figlia del custode... forse un’allegoria?). La sua vita relazionale è sempre stata.. vivace, e anche la scelta della nuova dimora comporterà una novità... ma è soprattutto per la volontà di trovarsi a condividere il nuovo nido con le sue figlie che animano il protagonista: quattro figlie (Autunno, Inverno, Primavera ed Estate...) avute tutte da donne diverse e tra loro mai in buoni rapporti, fattore che non ha certo agevolato il rapporto tra le sorelle e con il padre.

I temi psicologici più evidenti...

Dopo questo lieve accenno alla trama, si potrebbe scrivere molto in tema di rapporto di coppia e genitorialità, alienazione parentale, famiglie allargate e famiglie ricomposte... ma sono temi già ampiamente trattati in altre zone di Psicologo Melzo e Psicologo Novate.. e comunque temi molto più “Psico” e in linea con l’intento dichiarato del film.

..e temi psicologici più nascosti

Ci sono però altri due temi a mio avviso emergenti dal film:
- il valore, il ruolo e la concezione di amicizia (con quali limiti? Quali vincoli?)
- il ruolo e la potenza del segreto come strumento per creare confini ed alleanze.

Non mi addentro in questi ultimi due temi perché implicherebbe svelare gran parte del nodo centrale della vicenda.. ma chi segue Psicologo Melzo e Psicologo Novate sa che sul tema del segreto nella sezione Psicologia e Cinema ho già scritto anche a proposito del film Le Confessioni.
“Le confessioni” e “Parliamo delle mie donne”: due film diversissimi, ma uniti da questo tema.

Infine, una domanda riservata a chi ha visto il film: considerando il finale, lo definireste una tragedia o una commedia?

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