Mio fratello rincorre i dinosauri. Un film su fratelli e disabilità

Un film su fratelli e disabilità

"Mio fratello rincorre i dinosauri" è un film che presenta molto bene alcuni vissuti psicologici che spesso vivono fratelli e disabilità, nello specifico la sindrome di Down.

Essere fratelli di una persona con disabilità, in particolar modo cognitiva, è una condizione dai tanti risvolti emotivi e psicologici. Ne abbiamo parlato in un articolo su Psicologo Melzo e Psicologo Novate, dal titolo "Che cosa significa essere fratelli di persone con disabilità cognitiva?

Avere fratelli di una persona con disabilità cognitiva può essere una condizione che permette di maturare molte risorse, come abbiamo descritto in un articolo dal titolo "Fratelli di disabili: quali risorse?", ma anche può trattarsi di una situazione che si può vivere con difficoltà. Per chi fosse interessato a questo aspetto, si può cliccare sul link dell'articolo "Le possibili fatiche dell'avere un fratello con disabilità". 

Essere fratelli di una persona con disabilità: lo sguardo di un film

Un film, come spesso accade, è meglio rappresentativo di tanti articoli di psicologia... perchè trasmette e mostra frammenti di vita in maniera più diretta e percepibile. "Mio fratello rincorre i dinosauri" è un film tratto dall'omonimo romanzo, scritto da Giacomo Mazzariol, un ragazzo che nella letteratura medica e psicologica si definirebbe "sibling", ovvero fratello di persona con disabilità.

Rispetto al libro,il film presenta alcune differenze di contenuto, ma soprattutto, nel raccontare la storia e il rapporto tra Giacomo e il fratello con la sindrome di Down, Giovanni. Il film lascia meno spazio alla voce delle emozioni e alla costruzione dei significati che Giacomo matura nei confronti del proprio essere fratello di un bambino con disabilità cognitiva, Giovanni, e come quest'ultimo rappresenta una fonte di curiosità, imbarazzo, vergogna, paura e amore.

Grazie ad Uci Cinema Bicocca e AGPD, lo scorso 23 ottobre vi è stata una proiezione riservata della pellicola, al termine della quale, con la collega psicologa che con me lavora nell'Associazione di Genitori e Persone con sindrome di Down, la dott.ssa Silvia Mandelli, abbiamo avuto un dibattito col pubblico, composto prevalentemente da genitori, sibling e i loro fratelli con sindrome di Down.

I pareri rispetto al film sono stati molto discordanti: qualcuno l'ha vissuto come troppo patinato ed edulcorato rispetto ai vissuti psicologici e alle difficoltà che nella vita reale si incontrano come genitori e come fratelli di persone con disabilità, qualcun altro si è riconosciuto e ha legittimato le modalità con cui nella famiglia del film, che è tratto da una storia vera, ha affrontato la propria realtà. 

Sicuramente il film, per le sue finalità e caratteristiche, non ha sviluppato alcuni temi che sono comunque inferibili e sono tipici di alcuni vissuti psicologici dei bambini alle prese con un fratellino con disabilità, ma anche e soprattutto dei risvolti emotivi, psicologici e relazionali che vive un adolescente. 

Proprio per dar voce ai sibling, presso AGPD organizziamo percorsi di gruppo riservati ai fratelli di bambini e ragazzi con disabilità cognitiva, con gruppi omogenei per fasce di età, dove i fratelli di persone con disabilità cognitiva (qui, sindrome di Down) si possono confrontare, condividere vissuti ed emozioni, in un clima non giudicante in cui ogni emozione e vissuto psicologico hanno diritto di cittadinanza.

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