Perchè definire regole chiare per le punizioni?

L'importanza di essere espliciti

Nell’ottica di riuscire a instaurare un buon legame educativo coi figli (ma vale anche per gli alunni), è importante avere un dialogo in cui sia possibile anche parlare di quali siano le conseguenze (come risposte educative, cioè le “punizioni”) ad alcuni comportamenti ritenuti negativi e quindi da evitare.
La prima utilità nell’avviarsi su questa strategia è che dobbiamo aver deciso una “punizione” prima che si verifichi l’evento: questo consente di non agire in preda a reazioni quali rabbia o istinto.
Inoltre, anche il figlio non si troverà di fronte ad una reazione imprevista.

Indicazioni specifiche per bambini dai 2 ai 10 anni

  • Con bambini approssimativamente tra i 2 ed i 10 anni, è utile definire un tempo di durata del castigo. “Non guarderai più la televisione” diventa un castigo destinato a fallire, perché prima o poi si guarderà ancora la televisione, per cui risulterebbe, per il genitore, un’auto invalidazione. Diverso è invece dire “non guarderai più la televisione fino a dopocena, o fino a domani…” .
  • Anche utile è invitare il bambino a sedersi in un posto (in cui non vi siano stimoli distraenti) per “pensare su quanto fatto”: ovviamente il tempo deve essere congruo con le capacità del bambino di stare fermo e “pensare”. Indicativamente si possono prescrivere tanti minuti quanti sono gli anni del bambino. Durante questo (per noi) breve arco di tempo, bisognerà evitare di interferire con la consegna data cercando il dialogo.
  • È importante non dare punizioni troppo protratte nel tempo: non sono percepibili, alla lunga, come effetto di un proprio comportamento e più facilmente risulteremmo incoerenti nel momento in cui lo interrompiamo.

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