Peppa Pig e Masha e Orso sono cartoni animati famosi tra i bambini in età prescolare, ma lo diverranno anche quando saranno cresciuti
Chi ha figli piccoli o ne ha avuti piccoli negli ultimi anni conosce bene Peppa Pig e Masha e Orso... sono i due cartoni animati più famosi (e redditizi) per i bambini in età prescolare.
Il ruolo era in precedenza ricoperto dalla Pimpa, dai Teletubbies... Negli anni ’80 erano i Puffi, i Barbapapà...
Confronti psicologici e pedagogici su Peppa Pig e Masha e Orso: un confronto utile?
Da qualche anno invece Peppa Pig e Masha e Orso sono i protagonisti indiscussi: in rete si trovano tanti articoli anche di taglio pedagogico e psicologico su questi cartoni animati. Ne abbiamo letti tanti su internet: molti si esprimono a favore di uno dei due cartoni motivando come mai l’uno sia da preferire all’altro.. ovviamente si trovano sostenitori di Peppa e quelli di Masha.
Ci sono articoli che criticano gli insegnamenti che Peppa Pig trasmetterebbe ai bambini, sia dal punto di vista comportamentale sia valoriale, per l’immagine di famiglia che comunica. Altri articoli dicono esattamente l’opposto, elogiando lo stile educativo e i modelli familiari.
Per Masha e il rapporto con Orso vale esattamente la stessa cosa: pedagogisti e psicologi entusiasti trovano anche tanti colleghi di pareri opposti.
Alcuni articoli, a prescindere da quale cartone animato sostengono, offrono spunti interessanti (per esempio: il modello di famiglia proposto in Peppa Pig è adeguato o no? Quali caratteristiche rendono Orso un esempio di relazione educativa ed affettiva? Quali idee di "bambino" sono trasmesse dai due cartoni animati?), altri sono a nostro avviso decisamente faziosi (chi cerca simboli massonici o messaggi subliminali di qualsivoglia natura ideologica e politica).
Uno sguardo diverso: l'eredità del tempo e della memoria
Noi abbiamo scelto di non entrare troppo nella questione, perché l’impressione talvolta è che in questi articoli si ecceda un po’ nel voler sovra-interpretare i cartoni ed i loro protagonisti e a dimenticarsi che tutto sommato si tratta di cartoni animati piacevoli, più o meno educativi, ma insomma, niente da demonizzare o da rendere dogmi psico-educativi (analoga situazione capitò per il cartone animato Inside-Out, su cui ci siamo invece espressi per motivi diversi).
Credo che la questione importante su cui confrontarci sia un’altra: questi cartoni hanno molto successo e continuano ad esser presenti nella quotidianità anche grazie ad una miriade di oggetti quali libri, cd, quaderni, vestiti, giochi.. tutti raffiguranti i personaggi di Masha e Orso e Peppa Pig: ne deriva che per un bambino questi personaggi diventano dei veri e propri compagni di viaggio nei suoi primi anni di vita.
A questo proposito, c’è una canzone all’interno di una puntata di Masha e Orso che si intitola “Quando sarò grande...” ed inizia così:
Quando sarò grande mi ricorderò
della casa nel bosco e del suo calore
come un uccellino dal mio nido io volerò
ma sempre dentro al mio cuore io lo porterò
per le strade del mondo tu camminerai
ogni viaggio un mistero una scoperta
ma la strada di casa non si dimentica lo sai
e se vorrai davvero un giorno tornerai
Ecco, forse è questo che i cartoni animati ci trasmettono: diventano parte di un patrimonio di ricordi e affetti che richiamano l’infanzia. Questo ci spiega perché Cristina D’Avena, dopo aver cantato quasi tutte le sigle dei cartoni animati degli anni ’80 e ’90, ancora oggi si esibisce in concerti a cui si recano persone ormai adulte che però con piacere rivivono attraverso i cartoni animati la loro infanzia.
Forse, ciò che Peppa Pig e Masha, con i loro amici, ci ricordano, è che tra tanti anni, quando i bambini che erano piccoli in questi anni (Peppa Pig è del 2004, Masha del e Orso del 2009, nei rispettivi paesi di origine), risentendo alcune canzone o rivedendo alcune puntate si ricorderanno di quando erano piccoli, ma non solo per i cartoni animati.
Una lettura psicologica tra memoria e apprendimento
Noi umani abbiamo infatti un interessantissimo modo di imparare le cose, di cui non siamo coscienti fino in fondo: Bateson lo chiama “deuteroapprendimento”, una parola complicata che ci spiega che mentre noi impariamo un qualcosa, impariamo anche il modo con cui la stiamo imparando.
Mentre un bambino sta guardando una puntata di un cartone animato, si ricorderà anche come l’ha imparata, ..così per esempio ascoltando la sigla del nostro cartone animato da piccoli, ci ricordiamo di come eravamo soliti guardarlo a casa dei nonni sul divano (e possono riprodursi anche sensazioni di memoria olfattiva), oppure che era il cartone del dopo cena quando mamma e papà sistemavano la cucina e noi eravamo da soli in sala, ..o per qualcuno richiama il momento in cui stava con la propria televisione in camera.. Vengono cioè richiamati aspetti della propria infanzia e poi i ricordi, concatenati, emergono..