psicologia del gioco d'azzardo

Come persone, abbiamo un disperato bisogno di trovare un significato nelle cose che succedono nel mondo.

Non a caso, per esempio, i lutti che lasciano più sconvolti sono quelli che colpiscono persone giovani, perché "non deve andare così", non sono i bambini che muoiono, ma gli anziani.

La ricerca del significato è fondamentale perchè permette di capire la realtà, comprenderla e prevederla.

Ad esempio, d'estate, se in una giornata di sole si alza improvvisamente il vento e compaiono delle nubi all'orizzonte, prevediamo che stia arrivando un temporale: abbiamo compiuto un'inferenza, una previsione.
Nel gioco d'azzardo succede praticamente la stessa cosa:

essendo il gioco una delle tante esperienze della realtà umana, anche nel gioco le persone cercano di trovare delle regolarità per comprendere le cause di ciò che accade. Spesso però queste regolarità non esistono, come nei giochi d'azzardo che si basano sulla casualità: le persone in questi casi cercano di trovare, e si illudono di riuscirci, dei modelli di significato per comprendere e prevedere un fenomeno che invece non si basa su modelli prevedibili.

In psicologia,  ci si riferisce a questa situazione chiamandola "Illusione di controllo"

Per spiegare in termini molto più semplici quanto detto fino ad ora, pensate a quando comprate un biglietto del gratta e vinci e volete sceglierlo dal mazzo, o quando scegliete un biglietto della lotteria dal suo blocchetto... o a chi ha imparato a lanciare i dadi sempre in un certo modo, o soffia prima di tirare... o altri gesti scaramantici che ci illudono di poter agire un controllo sul caso.

Questione di testa... e di cervello.

Il problema è che crediamo a questi gesti perché le aree del cervello che si attivano quando andiamo vicino ad una vincita, sono le stesse che si attivano quando vinciamo veramente: se manchiamo la giocata del Superenalotto perché anziché il 15 è uscito il 16, ci sembrerà di esser andati molto vicini, mentre, statisticamente, che sia uscito il 16 o il 90 non cambia.

Cambia invece il fatto che l'attivazione delle aree cerebrali delle vincite o delle quasi-vincite contribuisce a darci l'impulso di ritentare la sorte, rinforzando gradualmente l'abitudine al gioco.

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