verso la prova costume: dieta e psicologia

Nei nostri studi di Melzo e Novate, ci confrontiamo con psicoterapie legate a disturbi alimentari, una problematica diffusa nella nostra società.

L’ American Dietetic Association, una delle maggiori organizzazioni mondiale nel campo degli alimenti e della nutrizione,  monitora costantemente l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dell’alimentazione.

Immaginiamo che così tanto interesse possa avere alla base anche interessi di marketing e commerciali, ma, al di là di questo, è interessante notare che da una delle indagini più recenti abbia fatto emergere che

l’82% degli intervistati rinuncia in partenza a seguire una dieta bilanciata, pur esprimendo l’interesse nei confronti della linea: il motivo di questa "rinuncia in partenza deriva dal fatto di non voler fare a meno dei propri cibi preferiti.

 Il 43% delle persone contattate ha infatti l’idea che seguire un regime dietetico implichi rinunciare completamente ad alcuni cibi.

Noi non entriamo nel merito di quali diete seguire o quali siano più efficaci per permettervi di arrivare pronte e pronti alla prova costume… è interessante però notare come la percezione che le persone hanno della dieta è di un qualcosa che porta a eliminare i cibi preferiti, e ora vediamo come questo si riflette sul comportamento...

Sicuramente, psicologicamente non è un vantaggio approcciarsi ad un cammino pensando che questo comporterà la perdita di alcuni piaceri

Con un processo simile a quello descritto per le sigarette elettroniche, dove l’obiettivo dello smettere di fumare può esser raggiunto anche senza privarsi del gesto del fumare, così anche l’obiettivo di perdere peso può esser raggiunto senza imporsi l’assenza di qualsiasi piacere.

Non siamo nè dietologi nè nutrizionisti, per cui non siamo in grado di dirvi quale “peccato di gola” conservare, ma sicuramente pensiamo che

se partite con l’idea che è possibile inserire qualche “strappo” all’interno del vostro regime dietetico, avrete più possibilità di riuscire a seguire la dieta fino in fondo:

al contrario invece, pensare che ci siano degli alimenti “proibiti” da evitare per sempre può innescare una dinamica di vissuti negativi come la frustrazione, senso di perdita… e si può quindi generare una sorta di ribellione a delle regole auto-imposte…

Spesso può accadere che nell’impeto della “ribellione”, dal concedersi qualcosa si passi ad esagerarne, con conseguente senso di colpa e, dopo qualche tempo, nuovo tentativo di imporsi limitazioni ancora più rigide.

Si rischia di rimanere invischiati in un circolo vizioso che non aiuta a raggiungere il proprio obiettivo… della serie, meglio un gelato oggi che un’abbuffata domani…

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