Internet cambia la nostra identità?

Internet, i social network e gli smartphone cambiano la nostra identità e i nostri comportamenti?

Quanto i social network hanno inciso sulla nostra quotidianità e sulla nostra personalità?
Sono i social network ha cambiare la nostra personalità o è la nostra personalità ha incidere su come si utilizzano i social network?

Lo spunto di riflessione nasce dalla stampa di una seconda edizione di un libro di una collega americana, Patricia Wallace, The Psychology of the Internet, tradotto e pubblicato in italiano nel 2017.

I cambiamenti sociologici

Dal punto di vista sociologico, internet ha rivoluzionato tanti aspetti della nostra vita, tra cui il modo di (per esempio):

  • Fare ricerca
  • fare shopping
  • controllare ed utilizzare il proprio conto bancario
  • accedere a notizie
  • ecc. ecc. ecc.

I cambiamenti psicologici

Anche da un punto di vista psicologico però si è verificata una sorta di innovazione relativa ai comportamenti, alle comunicazioni e quindi alle relazioni che si instaurano attraverso la rete: internet consente a due e più persone di relazionarsi direttamente senza la compresenza fisica, il contatto oculare, offrendo però molte più possibilità di quanto facevano il telefono e la corrispondenza epistolare cartacea.
l’istantaneità, l’anonimato (possibile), l’assenza di contatto visivo diretto... sono alcune variabili fondamentali nelle relazioni tra utenti di internet, come anche la possibilità di raggiungere moltissime persone con un proprio messaggio, scegliere quali aspetti di sé (e come) condividere..

Internet cambia quindi la personalità delle persone?

Non credo si possa parlare di personalità diverse o multiple a seconda della presenza di internet, ma è innegabile che la rete è un vero e proprio contesto, e noi ci comportiamo in modo differente a seconda dei contesti in cui ci troviamo (un conto è esser sul lavoro, a scuola, o in vacanza, in un ristorante o in un luogo di culto, ad un esame...).

Per le proprie prerogative, internet consente di potersi presentare al pubblico virtuale in tanti modi diversi: c’è chi sceglie di “modificarsi” (evocando il mito di colui che in spiaggia si professa, nell’incontro con vicini di ombrelloni, con un ruolo lavorativo decisamente diverso dal proprio al fine di mettersi in mostra): così si possono postare i propri selfie modificando e migliorando le immagini, per esempio, oppure sfruttare l’anonimato per esibire comportamenti non proprio socialmente accettabili.

Nel libro si parla della connessione tra social network ed epidemia di “narcisismo”, di mutamenti nelle comunicazioni, di dipendenze per adolescenti e lavoratori.

Per chi volesse approfondire, su Psicologo Melzo e Psicologo Novate avevamo analizzato esempio alcune variabili strettamente legate al rapporto coi social network, tra cui:

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